Biagio Zoli

TIMPANI

Primo timpanista dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Biagio Zoli si è diplomato con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Parma con Danilo Grassi. Durante il suo percorso di formazione e perfezionamento, ha approfondito lo studio del suo strumento con timpanisti quali Gianni Giangrasso (Orchestra Toscanini di Parma), Gregory Lecoeur e Fausto Bombardieri (Teatro del Maggio – Opera di Firenze), Brian Barker (Hamburg Staatsoper), Torsten Schönfeld (Staatskapelle Berlin).

Dopo l’esperienza come timpanista nell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” di Riccardo Muti, negli anni ha collaborato con orchestre quali la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, le orchestre del Teatro dell’Opera di Roma e del Teatro San Carlo di Napoli,  la OSI – Orchestra della Svizzera Italiana, l’Orchestra Leonore, i Virtuosi Italiani, La Fil e l’Orchestra Sinfonica di Milano, la Toscanini di Parma, l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, la OCM – Orchestra da Camera di Mantova, l’ORT – Orchestra della Toscana, e molte altre, suonando nei più prestigiosi teatri e auditorium del mondo con direttori come  Claudio Abbado, Daniel Barenboim, James Conlon, Valerij Gergiev, Daniel Harding, Fabio Luisi, Kurt Masur, Zubin Mehta, Daniel Oren, Yuri Temirkanov, Juraj Valčuha.

Dal 2022 è docente ed ideatore del corso annuale “TIMPANI!” al Conservatorio “Campiani” di Mantova.

Pur lavorando principalmente nel mondo della musica classica, è attivo anche nella musica pop-rock come percussionista, batterista e producer. Nel 2009 ha fondato la compagnia musicale Back to Sound, della quale è stato il direttore artistico.Nel 2014 ha fondato I Pikkerosse, band attiva fino al 2017 con cui ha prodotto diversi brani e video. Ha collaborato con artisti come Elio (di Elio e le storie tese), Moni Ovadia e Antonella Ruggiero.

Nel 2020 ha fondato la Torino Sinfonietta, della quale è direttore musicale e artistico.

Nel 2024 nasce il No Name Quartet, ensemble specializzato nel repertorio del ‘900, di cui fa parte insieme al percussionista Emiliano Rossi e ai pianisti Andrea Rebaudengo e Valentina Messa.

Foto © Sergio Bertani